L’agopuntura, cioè l’uso di aghi inseriti in punti determinati del corpo, è praticata dai medici cinesi già da migliaia di anni.
Secondo il taoismo, la religione cinese, l’equilibrio del corpo dipende da due stati opposti, chiamati yang e yin. Il primo è associato con la luce, il sole, il sud, la mascolinità; il secondo con il buio, la luna, il nord e la femminilità.
Si credeva che ogni malattia derivasse da uno squilibrio fra questi stati.
L’agopuntura venne usata appunto per ristabilire l’equilibrio fra yang e yin. La lunghezza degli aghi varia da 2 a 25 centimetri; vengono inseriti in uno o più degli 800 punti disposti lungo certe linee del corpo umano.
Gli aghi possono essere lasciati anche per diverse ore. Questo tipo di trattamento è usato ancora oggi, anzi è sempre più in auge, e spesso, in chirurgia, si ricorre all’agopuntura in sostituzione dell’anestesia.
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